martedì 28 novembre 2017
Resistenza, arte e passione “Noi due brillanti di rosso”
Resistenza, arte e passione “Noi due brillanti di rosso”: Un libro sulla memoria ambientato a Venezia negli anni della II Guerra Mondiale, raccontata da chi era troppo giovane per … Continua...
RESISTENZA ARTE E PASSIONE : NOI DUE BRILLANTI DI ROSSO IL NUOVO ROMANZO DI SERENA D'ARBELA (di CARLA GUIDI )
Presentazione del libro di Serena D’Arbela
giovedì 5 dicembre ore 17,30
alla Casa della Memoria,
via S. Francesco di Sales, 5.
Un libro sulla memoria ambientato a
Venezia negli anni
della II Guerra Mondiale, raccontata da chi era troppo
giovane per poter partecipare alla Resistenza, ma che
ardeva dal desiderio di
farne parte. Un libro sulle memorie
pre-adolescenziali di due giovanissime
gemelle, appartenenti
ad una famiglia borghese, coltissima e liberale,
circondata da
parenti ed amici, importanti per la scienza e la cultura del
nostro
Paese, ma estremamente sensibile al sociale, come nella citata
massima
di Spinoza – “Non ridere né piangere sulle azioni umane,
ma
comprendere” appresa da uno stimato amico della madre,
Guido Vernoni
patologo di fama, e fatta propria dalle due
ragazze, già “brillanti di rosso”.
Serena D’Arbela, che ha scritto oggi, anche a nome
della
sorella gemella Valeria, (la metà di Noidue) che da poco
ci
ha lasciato, descrive il percorso di quegli anni con le parole
“coloravamo
il presente di gioia ed eternità” data la loro
immersione totale e
corroborante nella letteratura, nell’arte,
nel teatro. Un’immersione così
totalizzante da fornire paragoni
esistenziali alle persone reali, che si confondevano
quindi coi
personaggi che scaturivano dalle loro letture, onnivore dei
classici
ed altro, ma anche dalle loro osservazioni dei quadri
del Rinascimento,
dell’Ottocento. Le due sorelle, che
realizzavano insieme quasi un unico
sentire, riuscivano
infatti non solo a guardare le figure, ma anche a
frequentare
direttamente gallerie d’arte ed esplorare le calli, costruendo
comunicazioni soprattutto in modo virtuale, con opere e
persone, mentre
incombeva la paura … – “Quei viaggi
indeterminati erano le nostre
traiettorie che rispondevano
all’ansia di sperimentare. Intorno a noi la
cornice della
Repubblica di Salò incombeva come un brutto sogno …
I passi
chiodati delle SS e il suono gutturale degli Achtung!
Achtung! risuonavano
nelle calli.” –
Poi finalmente qualcosa di nuovo e
fondamentale accade …
E’ il 28 aprile 1945 a
Venezia. Passa un motoscafo per
il Canal Grande. Uomini con l’impermeabile
salutano
col pugno chiuso. Protagonisti emblematici di una grande
storia. Il
gesto s’imprime nella mia mente e in quello di
Valeria, inseparabili gemelle.
“Sono quelli del comitato
di Liberazione” dice la mamma. E aggiunge esitante
“Sono comunisti”. Noidue affacciate al balcone del nostro
palazzo vicino
all’imbarcadero di San Silvestro cominciamo
a brillare di rosso. Settant’anni
fa. Noidue. Il vero
protagonista nell’ombra era l’utopia che ci catturava
in
un’epoca di scelte totali. Non mirava all’avere ma
all’essere. Solo un filo
separava la vita dalla morte.-
Le due gemelle che guardano nella
stessa direzione, r
estano come magnetizzate da quell’evento. Pur nella
condivisione di tutto, questo tutto viene poi visionato
da
angolature diverse. Valeria si dedicherà alla pittura
e Serena alla letteratura
ed al giornalismo, ma per
entrambe sarò forte l’impegno politico e culturale in
nome della Sinistra.
Il libro è sorprendentemente ricco
di emozioni e di
ambientazioni storiche, a Venezia, Firenze ed altrove,
ma
anche di riferimenti dettagliati a personaggi che
hanno lasciato un segno
indelebile nella nostra cultura,
come Giovanna Bemporad, Arnaldo e Sara Momo,
Lia Finzi, Gigetta Pagnin e Fioravante, Luigi Nono.
Da ricordare che Serena e
Valeria frequentarono a
Venezia il gruppo “Corrente” con Birolli, Santomaso,
Cassinari, poi Vedova e Pizzinato. Questi, ad un anno
dalla liberazione,
esposero le Tempere partigiane sulla
Resistenza alla Galleria
dell’Arco, dove si inaugurò
anche la prima mostra di pittura di Valeria
D’Arbela,
che aveva solo 15 anni.
Maria Teresa Sega, in appendice,
descrive alcune di
queste figure in dettaglio. Al centro del libro foto ed
immagini,
dall’avventuroso avo Gregorio D’Arbela,
che fu anche medico del sultano a
Zanzibar alla fine
dell’800, alle nonne Malvina Schwarz e Ida Mattei
Savorgnan,
poi la mamma Marcella Mei Gentilucci,
il padre Felice, medico all’ospedale
Santi Giovanni e
Paolo. Infine loro due, le gemelle Valeria e Serena,
in
braccio alla loro madre, poi giovani donne
impegnate nell’arte e nella
politica. Serena sposò
Primo De Lazzari in Campidoglio, testimone
Enrico
Berlinguer, poi partì per Roma, Valeria
sposò Ligi Ferrante e partì per Milano.
SERENA D’ARBELA Laureata in Scienze
politiche
a Padova, traduttrice, giornalista,
studiosa dell’immagine filmica e poetica,
collabora con quotidiani e numerose riviste
d’arte e di cinema, fra le
quali ArteCultura e
Filmcritica. Ha curato
rassegne d’arte
cinematografica, monografie, presentazioni
di registi e di
artisti di arti figurative a Venezia,
Roma, Montecatini, Milano. Ha
pubblicato:
Port Royal di Augustin de Sainte Beuve
(ed
Sansoni, Firenze 1964 Traduzione);
Nuovo cinema polacco:
l’inquietudine e
lo schermo, da Wajda a Zanussi,
Ed Napoleone,Roma,
1981; Messaggi
dallo schermo: cinema cecoslovacco
degli anni
ottanta, Editori Riuniti, Roma;
1986; I Maestri di Praga,
Ed ISCA, Milano
1989. Raccolte di poesie: Cercare altre mani,
Ed
Forma Spazio Pensiero, Avezzano 1979;
Variazioni, Grafiche Di Censo,
Avezzano 1995;
Serenissima, Ed Pangloss Iasillo Grafica srl Roma
1999; Vetro soffiato, selfediz Roma. Nel 2000;
Il
romanzo Siete proprio veri?, Ed Tracce Pescara.
Dal ‘75
collabora come critica cinematografica
al periodico dell’ANPI Patria
indipendente
(anche on line) – web: je ne regrette rien:
la vita è
sogno – serenadarbela blogspot.com.
Ha partecipato con due poesie alla
pubblicazione
I poeti incontrano la Costituzione,
(Ediesse Roma
gennaio 2017).
PRIMO DE LAZZARI – Nato a Mestre (Venezia)
il 23 giugno
1926, giornalista e dirigente della FGCI e
dell’ANPI. Col nome di battaglia di
“il Bocia” era stato
giovanissimo partigiano combattente nella Brigata
Garibaldi “Erminio Ferretto”. Dopo la Liberazione
ha fatto parte della
Direzione della Federazione
Giovanile Comunista Italiana e fu segretario
regionale della FGCI per il Veneto. È stato
anche vicepresidente dell’ANPI di
Venezia.
Redattore capo della rivista culturale
“Conoscersi”, è
stato uno dei redattori
della rivista dell’ANPI “Patria indipendente”.
Ha scritto numerosi saggi sulla guerra
di Liberazione in Italia e
all’estero:
Resistenza cecoslovacca (1977),
“Eugenio
Curiel. Al confino e nella lotta di liberazione”
(1981) “Storia del Fronte
della
Gioventù nella Resistenza” (1996)
“Le SS italiane”,prefazione
di Arrigo
Boldrini (2003) “Ragazzi della Resistenza”,
prefazione
di Massimo Rendina (2008)
Presentazione del libro di Serena
D’Arbela
“NOI DUE BRILLANTI DI ROSSO”
(Cierre edizioni, Verona 2016) – giovedì
5
dicembre ore 17,30 alla Casa della Memoria,
via S. Francesco di Sales, 5 –
Roma. Presenta la
FIAP. Ne parlano Carla Guidi giornalista e
scrittrice, Mino
Vianello Sociologo doc.
Università Roma 1, Maria Teresa Sega Presidente
Ass.
“rESISTENZE”. Sarà presente l’autrice
Serena D’Arbela. Moderatore Italo
Pattarini
Presidente Fiap Roma-Lazio.
FOTO – Copertina del libro, Foto storica –
Primo De Lazzari, “Bocia”, in tenuta da partigiano –
Le foto di Serena D’Arbela
nel suo studio romano
sono di Valter Sambucini.
Carla Guidi
Presentazione del libro di Serena D’Arbela
giovedì 5 dicembre ore 17,30
alla Casa della Memoria,
via S. Francesco di Sales, 5.
Un libro sulla memoria ambientato a
Venezia negli anni
della II Guerra Mondiale, raccontata da chi era troppo
giovane per poter partecipare alla Resistenza, ma che
ardeva dal desiderio di
farne parte. Un libro sulle memorie
pre-adolescenziali di due giovanissime
gemelle, appartenenti
ad una famiglia borghese, coltissima e liberale,
circondata da
parenti ed amici, importanti per la scienza e la cultura del
nostro
Paese, ma estremamente sensibile al sociale, come nella citata
massima
di Spinoza – “Non ridere né piangere sulle azioni umane,
ma
comprendere” appresa da uno stimato amico della madre,
Guido Vernoni
patologo di fama, e fatta propria dalle due
ragazze, già “brillanti di rosso”.
Serena D’Arbela, che ha scritto oggi, anche a nome
della
sorella gemella Valeria, (la metà di Noidue) che da poco
ci
ha lasciato, descrive il percorso di quegli anni con le parole
“coloravamo
il presente di gioia ed eternità” data la loro
immersione totale e
corroborante nella letteratura, nell’arte,
nel teatro. Un’immersione così
totalizzante da fornire paragoni
esistenziali alle persone reali, che si confondevano
quindi coi
personaggi che scaturivano dalle loro letture, onnivore dei
classici
ed altro, ma anche dalle loro osservazioni dei quadri
del Rinascimento,
dell’Ottocento. Le due sorelle, che
realizzavano insieme quasi un unico
sentire, riuscivano
infatti non solo a guardare le figure, ma anche a
frequentare
direttamente gallerie d’arte ed esplorare le calli, costruendo
comunicazioni soprattutto in modo virtuale, con opere e
persone, mentre
incombeva la paura … – “Quei viaggi
indeterminati erano le nostre
traiettorie che rispondevano
all’ansia di sperimentare. Intorno a noi la
cornice della
Repubblica di Salò incombeva come un brutto sogno …
I passi
chiodati delle SS e il suono gutturale degli Achtung!
Achtung! risuonavano
nelle calli.” –
Poi finalmente qualcosa di nuovo e
fondamentale accade …
E’ il 28 aprile 1945 a
Venezia. Passa un motoscafo per
il Canal Grande. Uomini con l’impermeabile
salutano
col pugno chiuso. Protagonisti emblematici di una grande
storia. Il
gesto s’imprime nella mia mente e in quello di
Valeria, inseparabili gemelle.
“Sono quelli del comitato
di Liberazione” dice la mamma. E aggiunge esitante
“Sono comunisti”. Noidue affacciate al balcone del nostro
palazzo vicino
all’imbarcadero di San Silvestro cominciamo
a brillare di rosso. Settant’anni
fa. Noidue. Il vero
protagonista nell’ombra era l’utopia che ci catturava
in
un’epoca di scelte totali. Non mirava all’avere ma
all’essere. Solo un filo
separava la vita dalla morte.-
Le due gemelle che guardano nella
stessa direzione, r
estano come magnetizzate da quell’evento. Pur nella
condivisione di tutto, questo tutto viene poi visionato
da
angolature diverse. Valeria si dedicherà alla pittura
e Serena alla letteratura
ed al giornalismo, ma per
entrambe sarò forte l’impegno politico e culturale in
nome della Sinistra.
Il libro è sorprendentemente ricco
di emozioni e di
ambientazioni storiche, a Venezia, Firenze ed altrove,
ma
anche di riferimenti dettagliati a personaggi che
hanno lasciato un segno
indelebile nella nostra cultura,
come Giovanna Bemporad, Arnaldo e Sara Momo,
Lia Finzi, Gigetta Pagnin e Fioravante, Luigi Nono.
Da ricordare che Serena e
Valeria frequentarono a
Venezia il gruppo “Corrente” con Birolli, Santomaso,
Cassinari, poi Vedova e Pizzinato. Questi, ad un anno
dalla liberazione,
esposero le Tempere partigiane sulla
Resistenza alla Galleria
dell’Arco, dove si inaugurò
anche la prima mostra di pittura di Valeria
D’Arbela,
che aveva solo 15 anni.
Maria Teresa Sega, in appendice,
descrive alcune di
queste figure in dettaglio. Al centro del libro foto ed
immagini,
dall’avventuroso avo Gregorio D’Arbela,
che fu anche medico del sultano a
Zanzibar alla fine
dell’800, alle nonne Malvina Schwarz e Ida Mattei
Savorgnan,
poi la mamma Marcella Mei Gentilucci,
il padre Felice, medico all’ospedale
Santi Giovanni e
Paolo. Infine loro due, le gemelle Valeria e Serena,
in
braccio alla loro madre, poi giovani donne
impegnate nell’arte e nella
politica. Serena sposò
Primo De Lazzari in Campidoglio, testimone
Enrico
Berlinguer, poi partì per Roma, Valeria
sposò Ligi Ferrante e partì per Milano.
SERENA D’ARBELA Laureata in Scienze
politiche
a Padova, traduttrice, giornalista,
studiosa dell’immagine filmica e poetica,
collabora con quotidiani e numerose riviste
d’arte e di cinema, fra le
quali ArteCultura e
Filmcritica. Ha curato
rassegne d’arte
cinematografica, monografie, presentazioni
di registi e di
artisti di arti figurative a Venezia,
Roma, Montecatini, Milano. Ha
pubblicato:
Port Royal di Augustin de Sainte Beuve
(ed
Sansoni, Firenze 1964 Traduzione);
Nuovo cinema polacco:
l’inquietudine e
lo schermo, da Wajda a Zanussi,
Ed Napoleone,Roma,
1981; Messaggi
dallo schermo: cinema cecoslovacco
degli anni
ottanta, Editori Riuniti, Roma;
1986; I Maestri di Praga,
Ed ISCA, Milano
1989. Raccolte di poesie: Cercare altre mani,
Ed
Forma Spazio Pensiero, Avezzano 1979;
Variazioni, Grafiche Di Censo,
Avezzano 1995;
Serenissima, Ed Pangloss Iasillo Grafica srl Roma
1999; Vetro soffiato, selfediz Roma. Nel 2000;
Il
romanzo Siete proprio veri?, Ed Tracce Pescara.
Dal ‘75
collabora come critica cinematografica
al periodico dell’ANPI Patria
indipendente
(anche on line) – web: je ne regrette rien:
la vita è
sogno – serenadarbela blogspot.com.
Ha partecipato con due poesie alla
pubblicazione
I poeti incontrano la Costituzione,
(Ediesse Roma
gennaio 2017).
PRIMO DE LAZZARI – Nato a Mestre (Venezia)
il 23 giugno
1926, giornalista e dirigente della FGCI e
dell’ANPI. Col nome di battaglia di
“il Bocia” era stato
giovanissimo partigiano combattente nella Brigata
Garibaldi “Erminio Ferretto”. Dopo la Liberazione
ha fatto parte della
Direzione della Federazione
Giovanile Comunista Italiana e fu segretario
regionale della FGCI per il Veneto. È stato
anche vicepresidente dell’ANPI di
Venezia.
Redattore capo della rivista culturale
“Conoscersi”, è
stato uno dei redattori
della rivista dell’ANPI “Patria indipendente”.
Ha scritto numerosi saggi sulla guerra
di Liberazione in Italia e
all’estero:
Resistenza cecoslovacca (1977),
“Eugenio
Curiel. Al confino e nella lotta di liberazione”
(1981) “Storia del Fronte
della
Gioventù nella Resistenza” (1996)
“Le SS italiane”,prefazione
di Arrigo
Boldrini (2003) “Ragazzi della Resistenza”,
prefazione
di Massimo Rendina (2008)
Presentazione del libro di Serena
D’Arbela
“NOI DUE BRILLANTI DI ROSSO”
(Cierre edizioni, Verona 2016) – giovedì
5
dicembre ore 17,30 alla Casa della Memoria,
via S. Francesco di Sales, 5 –
Roma. Presenta la
FIAP. Ne parlano Carla Guidi giornalista e
scrittrice, Mino
Vianello Sociologo doc.
Università Roma 1, Maria Teresa Sega Presidente
Ass.
“rESISTENZE”. Sarà presente l’autrice
Serena D’Arbela. Moderatore Italo
Pattarini
Presidente Fiap Roma-Lazio.
FOTO – Copertina del libro, Foto storica –
Primo De Lazzari, “Bocia”, in tenuta da partigiano –
Le foto di Serena D’Arbela
nel suo studio romano
sono di Valter Sambucini.
Carla Guidi
Resistenza, arte e passione “Noi due brillanti di rosso”
Resistenza, arte e passione “Noi due brillanti di rosso”: Un libro sulla memoria ambientato a Venezia negli anni della II Guerra Mondiale, raccontata da chi era troppo giovane per … Continua...
Iscriviti a:
Post (Atom)